Barriera stories
Barriera di Milano si racconta attraverso le voci delle personeCasa è dove ti senti a casa
di Rita Bufano
Sono arrivata meno di un anno fa in Barriera di Milano. Mi ricordo ancora i tanti “Ma siete sicuri?”.
E così mi piacerebbe raccontare i miei primi mesi in quartiere, in contrapposizione a quello che è ancora troppo spesso pensiero e luogo comune rispetto ad un quartiere di frontiera, una periferia difficile e povera.
Mi piacerebbe parlare dei primi approcci con i vicini: pugliesi, asiatici, nordafricani, cingalesi. E poi l’emozione del pranzo offerto dai nostri vicini di casa per festeggiare insieme la fine del Ramadan e il grande immenso potere della sincera condivisione.
Mi piacerebbe raccontare del primo voto nella scuola del quartiere e mi piacerebbe farvi sentire il vociare dei bimbi provenienti da tutto il mondo, che la mattina corrono verso la scuola elementare.
Vorrei potervi far respirare gli odori e l’atmosfera dei mercati rionali di via Porpora e di piazza Foroni – che qualcuno conoscerà meglio come piazza Cerignola, in onore dei tanti immigrati dalla cittadina pugliese che han qui trovato una nuova casa – e quella dei tanti negozi etnici sparsi per il quartiere.
Vorrei raccontarvi del senso di smarrimento quando, durante il lockdown, le sirene delle ambulanze verso il Giovanni Bosco erano tante, troppe come purtroppo lo sono ancora.
E poi quante volte mi sono arrabbiata per il 4 sempre troppo pieno, ma quanti incontri ho fatto e quanti sguardi ho incrociato dei tanti che dalla periferia si spostano ogni mattina verso il centro città per lavoro o studio.
Quello che più vorrei raccontare però è di come, dopo anni di vita in un altro quartiere al quale resto comunque profondamente legata, ho scoperto in questi mesi un naturale e forte senso di appartenenza a Barriera di Milano.
Di recente ho letto un libro in cui la protagonista indossa sempre capi colorati sotto capi scuri perchè dice “indosso l’estate sotto l’inverno”. Barriera di Milano mi piace pensarla così; vestita di estate e di colore sotto ad un vestito scuro di luoghi comuni e difficoltà oggettive.
Ma agli occhi attenti e curiosi la “mia” Barriera di Milano risulterà disordinata e rumorosa, vera e libera, colorata ed accogliente.
Casa è dove ti senti a casa e oggi Barriera di Milano è la mia.