Narrazioni delle donne
Poesia
Poesia
Louise Glück
L’iris selvatico
Il Saggiatore
È il tramonto e noi, a occhi aperti, guardiamo un giardino, verde e rigoglioso. Ascoltiamo il suono del vento che agita un campo di margherite. Osserviamo le foglie rosse di un acero: cadono persino in agosto, nel primo buio. Guardiamo laggiù: un bocciolo di rosa selvatica comincia a schiudersi, come un cuore protetto. Nel New England di Louise Glück, l’estate è breve e ogni fiore ha la sua voce, dolce e discreta; la stessa della poetessa, che qui canta caducità ed eternità, bellezza e morte, cura e indifferenza: il flusso del tempo che scorre, il flusso delle emozioni che scorrono sulla nostra pelle, in ogni giorno, in ogni attimo sfuggente della nostra vita.
Premio Nobel per la Letteratura 2020.
Amelia Rosselli
Le poesie
Garzanti
Il volume include tutte le maggiori opere della Rosselli: i «Primi scritti» (1980, ma risalenti agli anni 1952-63); i poemetti «La libellula» (1959) e «Impromptu» (1981); le raccolte «Variazioni belliche» (1963), «Serie ospedaliera» (1969) e «Documento» (1976); infine alcuni testi tratti da «Appunti sparsi e persi» (1987).
Queste pagine febbrili restituiscono la voce intima, appassionata e tragica, di una delle personalità poetiche più appartate ma anche più originali del secondo Novecento, che della lingua,intesa come mezzo di esplorazione, sperimentazione e invenzione, ha fatto il fulcro della propria ricerca e lo strumento di un costante esercizio di riconquista e appropriazione di sé.
Saffo
Poesie
Rizzoli
Per chi ama la poesia, il nome di Saffo rappresenta ormai un mito senza tempo. Ma la sua voce, così straordinariamente limpida e intensa, giunge dalle remote lontananze della Grecia antica, dalle emozioni vissute all’interno di un raffinato sodalizio femminile.
Nata nell’isola di Lesbo intorno al 650 a.C., Saffo canta l’amore come malattia e turbamento sconvolgente dell’animo, come tenerezza che perdura nella nostalgia della memoria, ma anche lo strazio della solitudine e la malinconia del tempo che scorre e separa. In questo volume viene presentata l’intera produzione superstite della poetessa, arricchita dalle acquisizioni papiracee degli ultimi decenni, nella vigorosa traduzione di Franco Ferrari, e con un’ampia e moderna introduzione di Vincenzo Di Benedetto.
Biancamaria Frabotta
Tutte le poesie 1971-2017
Mondadori
È un lungo, coinvolgente percorso quello in cui ci guida la voce di Biancamaria Frabotta, un percorso di decenni tra i più solidi e duraturi della nostra poesia d’oggi. Nella classica compostezza della sua pronuncia, questa poetessa, tanto amabile e riflessiva, passa dal giovanile ardore, dall’ideologica passione degli esordi, ai mutamenti, lievi quanto essenziali e profondi, di una personale avventura, dentro le lacerazioni e le delusioni dell’epoca, per approdare a un vivo e paziente sentimento dell’esserci.
E tutto questo nella luce della poesia, che è il più alto momento di sintesi a sua disposizione e che si evolve nelle progressioni di un viaggio, nella sua bellissima viandanza.
Mariangela Gualtieri
Bestia di gioia
Einaudi
Per la prima volta Mariangela Gualtieri ha scritto una raccolta poetica fortemente strutturata, le cinque sezioni del libro, se danno una sensazione di maggiore classicità (come i cinque atti del teatro antico), sono legatissime fra loro, in parte concatenate, in parte attraversate da fili addirittura lessicali, e proseguono fedelmente il discorso poetico dell’autrice, sempre fortemente ispirato. Non mancano dunque scissioni interiori, proliferare di voci profonde e laceranti, come nelle raccolte passate, ma la prospettiva trascendente è perlopiù proiettata all’esterno, su un albero, sull’aria che sta fra i corpi, sul silenzio che lega le cose.
E questa prospettiva, in misura ancora maggiore che in Senza polvere senza peso, traccia un percorso di felicità istintivo e infuocato, ma nello stesso tempo pacificante.
Cristina Alziati
Come non piangenti
marcos y marcos
“La mia impressione è questa: siamo di fronte a un’autrice vera, diversa dai poeti ‘di moda’, potente nell’espressione, capace di condensare in immagini lancinanti un pensiero di vasta portata, insieme lirico e, si potrebbe quasi dire, epico, poiché sa attraversare la soggettività individuale affilata da un’esperienza terribile (la malattia, un tumore, di cui le poesie dicono parcamente ma chiaramente quel che si può dire, senza pietismi o autocompiacimenti) e aprirsi a uno sguardo sugli altri, sui sofferenti, sui minacciati, sui negati. Ne esce una poesia civile e persino politica nel senso più ampio e più alto del termine; Non vedo al momento in Italia molti poeti in grado di tenere il passo di Cristina Alziati”.
(Fabio Pusterla)
Emily Dickinson
Poesie
Mondadori
Emily Dickinson (1830-1886) dopo un’esistenza solitaria cittadina della Nuova Inghilterra ottenne una fama postuma pressoché ineguagliata negli annali della poesia, non solo femminile. Le sue 1775 liriche sono il diario intensissimo di una sensibilità che vede sempre l’universale nel quotidiano, descrive magicamente il volgere delle stagioni, considera la vita alla presenza dell’infinito, si interroga sui paradossi della fede dei padri e annuncia la propria indipendenza da ogni condizionamento. La selezione di poesie raccolta in questo volume mira a far conoscere la Dickinson anche nei meno noti ruoli di umorista, testimone e critica dell’America del tempo, sfatando la leggenda che la vuole una mistica corrucciata e nevrotica, arroccata nella sua stanza.
Alda Merini
Fiore di poesia
Einaudi
Quella di Alda Merini è una poesia che muove attorno a un dolore radicale, assumendo multiformi aspetti: di ferita biografica, incubo mentale, ansia ascetica.
Ma i versi della poetessa si aprono a feconde contraddizioni e nel momento stesso in cui articolano la loro poetica del dolore dichiarano un senso panico della vita che ha gli accenti di una felicità sensuale, ingorda di erotismo, di ritmi terrestri e ritmi cosmici.
Ada Negri
Poesie e prose
Mondadori
È un universo tutto – o quasi – femminile quello nel quale si muove Ada Negri. Sin da Fatalità, la raccolta con cui esordisce nel 1892, propone l’immagine di una femminilità «ostile, armata, di razza diversa», inconsueta in un’epoca dominata dalla cultura maschile e maschilista.
Questa estrema consapevolezza del proprio ruolo e del proprio valore è un fil rouge che attraversa l’intera opera, in versi e in prosa, della scrittrice, e più in generale la sua attività di intellettuale.
Prima e unica donna accademica d’Italia, socialista, amica e corrispondente di importanti pensatori e politici, Ada Negri ha vissuto sempre all’insegna dell’indipendenza: economica, affettiva e culturale. Questo volume ci regala il ritratto a tutto tondo di un’artista complessa, sfaccettata eppure solidissima nel rivendicare la propria autonomia e libertà, una scrittrice e una donna la cui modernità ancora oggi sorprende.
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